24 ott 2024
L’oca di San Martino: tra tradizione e gusto
In questo articolo parliamo dell’oca di San Martino, un piatto tipico veneto legato alla tradizione e riconducibile al conosciuto proverbio “Chi no magna oca a San Martin no’l fa el beco de un quatrin” (ossia chi non mangia l’oca a San Martino non becca un quattrino).
La storia dell’oca di San Martino
La tradizione di cibarsi dell’oca nel giorno dedicato a San Martino – santo molto popolare per la cristianità e per la protezione dei campi – affonda le proprie origini nei secoli.
In particolare l’11 Novembre entrò a far parte delle feste cristiane proprio grazie a San Martino che fu da sempre collegato alle oche.
Si narra infatti che San Martino non volesse abbandonare il saio di monaco per diventare vescovo della città di Tours in Francia e per questo si nascose. Furono proprio le oche, tramite il loro starnazzare, a farlo ritrovare e a far fallire questo tentativo di fuga del monaco. Ed è così che nel mese di Novembre – e in particolar modo l’11 Novembre – divenne tradizione festeggiare mangiando l’oca.
La tradizione contadina, invece, lega l’11 Novembre alla fine del lavoro agricolo.
Proprio per questo motivo nel giorno di San Martino, essendo una giornata che determinava la fine di un periodo, bisognava festeggiare e cibarsi dell’oca (allevata precedentemente e pronta per essere servita a tavola).
Ecco che, grazie a diverse leggende, Novembre divenne il mese dell’oca.
E ancora oggi mangiare questa carne a San Martino è un’usanza molto diffusa nel Veneto e, soprattutto, nel Trevigiano.
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L’oca in cucina
La carne d’oca è particolare e offre diversi spunti per creare dei piatti strepitosi da gustare soprattutto durante cene importanti o eventi.Le ricette per preparare questo prodotto sono moltissime e spaziano dalle più tradizionali preparazioni con ingredienti di stagione alle più moderne reinterpretazioni.
L’oca solitamente viene cucinata in forno o in padella, ma viene anche molto usata per preparare gustosi ragù oppure per ottenere degli ottimi salami.
Tra le ricette più comuni troviamo sicuramente la coscia d’oca arrosto con cavolo rosso e mele, oppure la coscia d’oca confit accompagnata da patate arroste e composta di mele.
Allo chef, alla sua sensibilità e creatività l’onore di riproporre una ricetta puramente tradizionale oppure di rivisitarla con accostamenti e preparazioni inedite.
In qualsiasi modo decidiate di proporre l’oca ai clienti del vostro ristorante, si tratterà comunque di un piatto che generalmente si presta molto bene anche all’asporto.
Sarà infatti sufficiente mantenere una cottura leggermente più breve per consentire che i piatti una volta giunti nelle case dei vostri clienti possano essere ravvivati con un passaggio al forno portando così a compimento la cottura dell’oca in modo perfetto.
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